TERAMO – Un taglio del nastro a quattro mani, quattro mani pesanti, per un evento che questa città non credeva più di poter vivere: Gianni Letta, Altero Matteoli, Gianni Chodi e Maurizio Brucchi hanno inaugurato il Lotto 0, sotto le mura a ovest della città, all’altezza di Porta Romana. Qui vicino sorge quell’ospedaletto che chi ricorda di esserci nato oggi vive da non meno 50 anni: costoro come tuttl gli altri teramani, ne hanno trascorsi la metà ad aspettare quest’opera, che si apre con uno svincolo la cui denominazione fa assaporare qualcora di più moderno, "Teramo Centro". Brucchi passerà alla storia come gli altri sindaci che hanno tagliato, tra i tanti, nastri pesanti come le strade e le infrastrutture, vedi Ospedale, Università, Collurania, Teramo-Mare e oggi anche Lotto 0. Era emozionato il sindaco questa mattina, nella galleria dove sono stati pronunciatii discorsi. «Scusate il ritardo – ha esordito -, ma siamo arrivati». Adesso anche Teramo, seppur mini, ha la sua tangenziale. E il sottosegretario del premier, Letta, da abruzzese ha sottolineato con il sorriso dei grandi appuntamenti il suo essere qui, dopo essere sceso dall’elicottero che ha portato lui e Chiodi qui dall’Aquila: «La mia presenza qui – ha detto – è una testimonianza di affetto e apprezzamento per una regione che ha molto sofferto e che merita di riprendere la strada dello sviluppo per un avvenire migliore. Il Lotto 0 è un’opera sofferta, che viene da lontano, un’opera tante volte rinviata, che finalmente vede la luce in una giornata di primavera: un bel segnale per l’Abruzzo e per l’Italia». L’aver inaugurato un’opera che tutti aspettavano da due decenni, è rimbalzato nelle dichiarazioni di tutti: «Siamo contenti che finalmente si è realiazzata questa opera – ha detto il ministro dele Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli -, sono opere la cui importanza non è legata al numero dei chilometri o dei costi, ma da ciò che rappresenta e per Teramo e la sua provincia questa è fondamentale e importantissima. Ora dobbiamo però continuare e arrivare al suo completamento. Oggi, con uno Stato più moderno, questo è possibile in tempi più brevi». Lo ha confermato anche il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci: «Siamo in gara d’appalto per il secondo lotto fino alla Cona, finanziato con 5 milioni di euro: entro il mese di luglio saremo pronti per partire con i lavori e noi siamo in grado di completarli in 12 mesi».
Il percorso del Lotto 0. E’ una realizzazione complessa, nonostante i pochi chilometri, 2 e 700 metri da Cartecchio fino a Porta Romana. Ci sono due viadotti e tre gallerie. Da Porta Romana verso Giulianova, il primo che affrontiamo è il "Dogana", tre campate e 95 metri di lunghezza per attraversare obliquamente il Tordino, poi un tratto in rilevato sulla sponda del fiume per entrare nella galleria San Giuseppe, sotto il vecchio stadio, di 430 metri poi un altro breve tratto per affrontare un’altra breve galleria artificiale di contrada De Contro di 50 metri e il lungo viadotto conclusivo "Tordino-Vezzola" di 704 metri con 23 campate, proprio sulla confluenza dei due fiumi. Siamo arrivati allo svincolo della Teramo-Mare a Cartecchio dove è possibile scegliere tra la direzione mare o quella verso l’A24 per Roma. La variante è complessivamente di 5,6 chilometri: gli altri 2,9 potrebbero essere percorribili entro il 2012.
I divieti di transito. Il Lotto 0 è vietato ai camion che superano un peso di 7,5 tonnellate. Di fatto, nella direzione Porta Romana-Cartecchio, non possono transitare anche gli autobus e le motociclette: questo soltanto perchè la rampa di accesso alla variante è troppo ripida, con una pendenza del 15%. Essendo questo il problema, è difficile ritenere che in un futuro, più o meno prossimo, il divieto cambi. E’ invece accessibile alle motociclette il tratto al contrario, quello che da Cartecchio arriva a Teramo.